Di lunga tradizione (i primi imbottigliamenti risalgono alla fine degli anni Cinquanta), questa cantina familiare, oggi condotta da Tiziana Settimo, ha saputo proporre negli ultimi tempi del Barolo di buona levatura. Il livello della produzione, già elevato, sembra in ulteriore crescita.
Il Barolo Rocche dell’Annunziata aggira brillantemente le incertezze di un millesimo difficile con una presentazione tutta in freschezza e agilità.
Il riuscitissimo Riserva Rocche ’04 invece è un vino di composta e aristocratica levatura, cui gioverà un ulteriore margine di affinamento in bottiglia.
Barolo Rocche dell’Annunziata 2007
Valutazione: 5 bottiglie – 18/20
Profondo, avvolgente, maturo eppure profilato, seducente lato di spezie orientali (cardamomo, anice stellato), grande misura nello sviluppo e nella lunga chiusura, ineccepibile e puro.
Barolo Riserva Rocche 2004
Valutazione: 4 bottiglie – 17.5/20
Intenso, caleidoscopico, classico “fiato” da Nebbiolo: fiori secchi, frutti rossi del bosco, profonda mineralità, accenni di liquirizia e goudron; bocca monumentale per temperamento e progressione, eppure non aggressiva, ottima accordatura fra le parti, chiusura molto lunga di austera impalcatura tannica.
Barolo 2007
Valutazione: 3 bottiglie – 16/20
Legno nuovo, buon frutto e buona diffusione, un po’ “calcolato” ma molto buono
Dolcetto d’Alba 2009
Valutazione: 2 bottiglie – 14.5/20